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venerdì 8 febbraio 2013

www.micascemi.org

Ehi, tu!

Sì, proprio tu, lettore compulsivo di questo blog,

Noi abbiam finito il nostro anno di servizio civile, ma MiCa vogliamo abbandonarti.

Migriamo.

E insieme a 93 altri SCE ti raccontiamo quel che è stato dal 2003.

Nel2012lafinediunmondo non c'è stata e noi, insieme ad un amico armadillo, continueremo a postare le nostre storie qui.

Grazie!

 
 
 
   
Scheletri Nellarmadillo ti aspetta anche su FB

 

lunedì 26 novembre 2012

Accanto a te

Un bel documentario che racconta i progetti di Diaconia ad Orhei in Moldova. Niente da aggiungere, se non buona visione!

giovedì 22 novembre 2012

Domnul sef


Quando ti prepari per andare in missione (n.d.r. “svolgere un compito particolare fuori dalla sede abituale di lavoro”, nel nostro caso in Moldova) sei concentrato sugli obiettivi, le persone da incontrare, i progetti da conoscere o da valutare.
Se poi la meta da raggiungere è abituale, non ti preoccupi troppo del contenuto della valigia. Sai che gli amici ti accoglieranno come in famiglia e non incontrerai ombre di cui aver paura.



Punti la sveglia alle 4.30, il decollo a Malpensa è previsto alle 8. Affronti la fatica con serenità, perché hai la certezza che alla fine della giornata varcherai senza incertezze la soglia di casa.
Ad avere un po’ più di tempo, avrei corredato il post di una musica strappalacrime ma si sa, “noi abbiamo gli orologi…sono gli africani che hanno il tempo”.

Anche M&M&M, nonostante quintali di formazione interculturale, non hanno avuto il tempo…di pagare la bolletta della luce!!!!!!!

E così da un paio di giorni mi tocca condividere con il collega (altro M, un incubo!), in una romantica atmosfera, gli spazi vitali (ma proprio TUTTI) che una casa può offrire.
Per rimediare al nefasto scarto culturale, M cerca di rimediare colorandosi di nero e colorando M che stoicamente non oppone resistenza.


Decidiamo di immergerci nella cultura moldava e accogliamo con piacere la proposta di una cena in un locale non propriamente turistico. La città riserva sempre sorprese e così, mentre ci incamminiamo verso la ridente trattoria “Più sotto del bagno” (c’è poco da ridere…), rimaniamo colpiti da almeno un paio di stranezze.

La prima

La seconda merita il lancio di un nuovo concorso (scrivere le ipotesi nei commenti al post): 
cosa rappresenta questo cartello stradale?




La serata scorre piacevolmente…in particolare per M e M a turno vengono abbordati da un cortese quanto brillo signore che, ebbro di felicità, ci dona una caraffa di vino della casa!
Si torna a casa e ci si prepara all’evento della settimana:  tutto l’ufficio è fibrillazione per la conferenza che racconterà pubblicamente gli esiti di anni di un processo di lavoro promosso dalla chiesa locale e condiviso con generazioni di SCE.
Un manifesto pubblicitario ci ricorda che qui la strada da percorrere è ancora lunga…

Verso l'Europa: verso un futuro decente
Ore 7, suona la sveglia! Abbiamo messo in valigia il vestito della festa e finalmente, ora che la luce è tornata, possiamo guardarci allo specchio per farci belli.


La sala è gremita, gli studenti dell’Università che ci ospita, gli operatori sociali e le autorità ascoltano con attenzione i relatori. M termina il suo intervento tra gli applausi, gli amici di Diaconia sono contenti! 


Ora però pubblico il post che stasera si festeggia!


p.s. Dimenticavo. Questa volta mi porto a casa una  gratificazione grande almeno quanto il risotto alla salsiccia e il tiramisù cucinati da M. Il mitico signor Jacob, uomo tuttofare nonché “agente immobiliare nostrano”, interpellato per l’emergenza buio, entra in casa Caritas, mi riconosce (!?!), interrompe il vano tentativo di aggirare l’embargo dell’ENEL locale (collegando un numero imprecisato di prolunghe) e mi saluta dicendo: “Buna ziua domnul sef!"(buona sera signor capo!.
Questo si che è sentirsi a casa!

martedì 31 gennaio 2012

digital divide



Che poi tornato a casa mi sono detto per l'ennesima volta: tutto il mondo è paese.
Mentre sei dall'altro capo del mondo scopri che a Milano la scadenza per iscrivere i bambini alle elementari è mobile. Anzi no, è fissa. Anzi no, dipende dall'istituto. O forse dal capo dell'istituto (preside? dirigente scolastico?..vabbè, il capo).
Ma non tutti hanno la fortuna di trovare il burocrate che rispetta la legge.
E così penso che tutto sommato se Pippo, figlio di immigrati, non ha diritto ad avere il modulo di iscrizione per tentare di essere estratto (anche in Italia i giochi a premi piacciono assai) per entrare come studente fuori bacino, in una scuola che non è fatta solo di immigrati, alla fine funziona come in Thailandia.
Dove i figli dei birmani (gli immigrati per i Thai) devono vincere la lotteria promossa dal capo più umano.

E' come nei film di Villaggio: solo che se il capo è una belva, allora in Thailandia a scuola non ci vai. Se sei fortunato trovi un Learning Center.



Ma se ci arrivi a 12 anni, ti alfabetizzano e superi gli esami, allora, forse, puoi entrare in una scuola pubblica in 1a elementare.
Ma questo accade al 4% dei bambini.
Gli altri possono continuare a cantare simpatiche canzoncine e a imparare a far di conto che così, quando al pomeriggio tornano a casa nello slum, riescono a mettere su un bel mercatino senza timore di perderci un baht.

mercoledì 18 gennaio 2012

domenica 15 gennaio 2012

Thailandia, Asia, I atto

Ranong è una piccola città "border line".
E la ritengo il mio primo incontro con la Thailandia.

L'appuntamento è fissato alle 8.30, dopo la colazione Thai. Ma il nostro ospite, che ci accompagnerà in barca a visitare il progetto che finanziamo a favore della comunità Morgan, non è ancora arrivato.



E' in ritardo (e non sarà un caso isolato...).
Inganniamo il tempo sbirciando il mercato del pesce. L'odore è intenso: sarà che sono abituato alle fredde temperature est europee. Mi rimane attaccato addosso per un po'. Gli scambi commerciali che ogni giorno animano i dintorni del piccolo porto mi sembrano apparentemente ordinati.
Il miei occhi fuggono, curiosi, e si fermano ad osservare granchi, abilmente impacchettati con gli elastici, tante specie di pesci, a me poco noti e, con mia sorpresa, un piccolo squalo.





I sidecar sono pronti ad accogliere il pesce appena acquistato e si affollano senza alcun timore di scontrarsi con chi gli è vicino. I venditori di pesce (o pollo) grigliato rifocillano i passanti.
Forse è meglio i dire "i transitanti". Numerosi sono i Thai che sono in attesa di imbarcarsi per il Myanmar.

Mi affaccio sulla via principale: oggi è la giornata dello studente. In modo composto, squadre di bambini si avvicinano al piazzale dove la festa ha inizio.
Chiedo a father Suwat (consapevole che la risposta non chiarirà i mie dubbi) che tipo di frutto sia quello che a miei occhi appare come una specie di tralcio d'uva fuori misura.



Mi chiede se desidero assaggiarlo e subito acquista un grappolo: è dolce, il sapore è noto, ma l'involucro no. Il Natale è appena passato, il ricordo è vicino, ma la buccia non c'entra proprio niente con i lycees.
E così dimentico in fretta la colazione locale, consumata insieme ad altri Thai, ok provare ad integrarsi, ma...



Ecco! E' arrivato. Ora ci possiamo imbarcare: Morgan, arriviamo!

Kalaoke

lavoro in equipe
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza vigila...
Chi mi conosce stenterà a crederci...ma mi sto idratando correttamente
Kalaoke