giovedì 5 aprile 2012

KACCA


Nel mio lessico familiare la parola “cacca” ha un grosso peso: avendo in casa una nonna-bambina (che ha compiuto da poco novant’anni e a cui dedico questo post :) ci si chiede spesso: l’ha fatta? Non l’ha fatta? Sì l’ha fatta, yeah!
Una delle prime cose che mi ha colpito qui a Chişinău è stata la grande diffusione dell’alfabeto cirillico.

La C si legge S


Dal 1924 fino al 31 agosto 1989 (data importante dedicata alla lingua) in Moldova l’URSS aveva imposto l’uso del cirillico anche per scrivere in rumeno (il cosidetto “moldavo” che in realtà non si discostava dal rumeno ma voleva giustificare la divisione tra Moldova e Romania), oltre a un processo di russificazione simile per certi versi al processo di italianizzazione forzata da parte di Mussolini dell’Alto Adige- o meglio Südtirol (l’ho detto che questo post è in omaggio alla mia nonna che è un’autentica tirolese nata nella “mia bella Innsbruck”, quindi mi si perdoni la faziosità). 



Ritornando all’argomento principe del post, la KACCA, un’altra delle primissime cose che non può non colpire in una tipica casa moldava, qual è anche la nostra, è proprio il bagno. Il water è in uno stanzino minuscolo separato e senza finestre (per questo bene in vista c’è lo spray antiodore!). In alcune case l’onnipresente moquette ricopre persino il bagno ed è per questo motivo – oltre al fango che la fa da padrone in certe giornate – che in casa si sta solo con le calze, anche con gli ospiti più o meno importanti. E questo è l’ingressino di casa nostra, in condivisione con il vicino, dove si lasciano le scarpe. Vi lascio immaginare il buon “odore di casa” quando si entra!


1 commento:

  1. W la nonna!
    (Ma cosa vuol dire Kacca in cirillico?)
    Secondo il poeta Grigore Vieru l'unificazione tra Moldavia e Romania sarebbe dovuta avvenire salvaguardando la lingua del suo popolo dalla degradazione dovuta alle incursioni degli “occupanti” sovietici.

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