Qui Radio Noroc. Ciao mondo, è Chişinău che vi parla. Eccovi le ultime notizie.
Marco Povéro e Mariaclaudia Brunello sono stati i primi due volontari ambrosiani (ma c’è un infiltrato recchelino che si crede chissà chi solo perché a Recco c’è la focaccia al formaggio) a partire per la loro destinazione: venerdì 24 febbraio (in Moldova si festeggia Dragobete, una sorta di san Valentino “che ama in rumeno") alle ore 10.25 da Malpensa è partito l’aereo che li ha portati a Chişinău. I due serviziocivilisti sono stati accompagnati dalle due ex SCE, Elisa&Anne, una ligure e una lombarda: la tradizione prosegue e speriamo tutti che porti loro tanta fortuna (noroc)!
Chi ben comincia è a metà dell'opera |
All’aeroporto moldavo i quattro sono stati accolti da Nadia. Chissà cosa frullava nella mente dei due nuovi arrivati? Bè, forse solo pensieri banali del tipo: non fa mica così freddo, chissà cosa me ne farò di tutti quei pile comprati? Ma non ci dovevano essere meno venti gradi? E poi: quanto fango! Impressionante vedere le strade e i marciapiedi e le macchine e le scarpe e insomma tutto infangato.
Nadia parla italiano: li aiuterà a capirsi all’inizio perché c’è chi è stato in Romania e già mastica un po’ di rumeno e chi invece si rende conto che lungo questo nuovo anno non imparerà solo il moldavo e il cirillico, ma anche tante parole genovesi che a quanto pare Anna ha già acquisito nel suo anno di permanenza a Chişinău con Elisa: e chi andava a pensare di dover venire in Moldova per capire finalmente Crêuza de mä!
Si entra subito nel vivo: Diaconia, l’associazione moldava partner di Caritas Ambrosiana. Sono tutti molto felici di rivedere A&E e di incontrare M&M. Il passaggio di testimone è veramente molto bello: ci si accorge che il benvenuto che riservano ai nuovi è dovuto in gran parte al buon segno che hanno lasciato i “vecchi”. Sembra di entrare in una grande famiglia: è un ufficio, sì, certo, ma se per esempio c’è un compleanno si blocca tutto e per due ore si fa festa. [per inciso è alla festa che si è sperimentata l’anguria in salamoia, ma c’era tanta altra roba: purè di patate, placinte di patate, patate colorate, il tutto innaffiato da del buon vino locale che Oleg provvedeva a versare non appena il bicchiere si svuotava: quando poi si sono messi a ridere e scherzare in moldavo la volontaria M1 ha patito un forte senso di abbiocco, ma si augura di riuscire presto a capire di più].
Di sera va in scena il gioco “acchiappa l’internazionale e non lasciartelo sfuggire”: al supermercato (finora non si sono avvistati negozi ma solo tantissimi centri commerciali più o meno grandi; anche il piccolo negozio di “alimentara” può offrire al volontario italiano alle prese con i corsi di rumeno dei graziosi quadernetti con Di Caprio e Johnny Depp piuttosto che marchingegni elettronici e di tutto un po’) scoviamo degli americani e fingendo noncuranza li pediniamo riuscendo a intavolare un discorso e scambiarci i contatti. Al supermercato succedono tante altre cose: si comprende come il cirillico sia indispensabile per capire cosa mangi, che non bisogna confondersi tra latte e chefir nonostante la confezione sia uguale, che esistono dolci e cioccolati di Post (la quaresima ortodossa durante la quale si diventa tutti vegani e non si mangiano cibi di derivazione animale).
Prima notte: nel buio si alza un’ombra per andare a sistemare lo sciacquone, torna a letto, dopo un po’ un’altra ombra tenta l’impresa ma si ritira sconfitta, subentra una terza ombra ma anch’essa deve cedere davanti all’onnipotenza del wc.. non è la sola cosa fuori posto in casa, sono tante piccole sciocchezze che Jacob, l’amministratore, prontamente sistemerà. Memorabile la scena di noi che lottiamo contro l’interruttore trovando meccanismi sempre più raffinati per accenderlo (calci e pugni) e Jacob con un solo gesto del dito: fiat lux! Veramente degne di menzione speciale sono poi le lenzuola bucoliche leopardate, in tipico stile moldavo.
pubblicata col consenso dell'interessato onde evitare querele |
Per sabato Nadia ha organizzato un barbecue a casa sua per farci conoscere i volontari moldavi. Si cucinano i mic (in moldavo vuol dire “piccolo”, sono simili a salamelle) con patate ripiene di lardo speziato (altra specialità). Mentre Marco virilmente si procaccia del fuoco all’esterno, Mariaclaudia resta in casa a preparare imparando un sacco di parole tra il russo e il rumeno (qui si parlano ambedue le lingue, mescolando anche un po’). Prima full immersion nello spirito moldavo di accoglienza dell’ospite. Domenica sarà una non-stop di incontri: si esce di casa presto per andare ad Orhei la cittadina con l’appartamento sociale. Le ragazze ospiti hanno preparato il pane da cui si deve prendere un boccone e intingerlo nel sale, dopo di che c’è una scenetta umoristica “Moldova’s got talent” in cui anche chi non capisce la lingua comprende il senso e si diverte a vedere i balli, i canti e i travestimenti. Pranzo luculliano, poi in aeroporto per salutare Anne che ci lascia per tornare dai suoi ragazzi di Seregno. Noi proseguiamo gli incontri mangiando a ogni ora del giorno e della notte in ogni casa in cui entriamo: peperoni ripieni, clatite (crêpes), tartine, placinte (simili a fette di torta salata), sarmale (involtini di verza molto gustosi) e altro ancora
Scrivere sul foglio presenze “riposo” è stato davvero difficile: non vedevamo l’ora di iniziare il lavoro per riposarci davvero! Effettivamente lunedì è stata una giornata rilassante in cui Elisa ci ha un po’ introdotti nelle dinamiche dell’ufficio, dopo averci spianato la strada anche a livello di contatti esterni al lavoro (sabato sera grande festa internazionale a casa nostra durante la quale – ahimè - sono stata ribattezzata Mary Christmas). Se ne parte anche Elisa: il servizio civile comincia davvero. Alla prossima puntata gli sviluppi della storia.
Good night and good luck! Noapte buna şi noroc!!
Ps mulţumesc a Elisa&Anna!!
Gran bel post Mariuara :D Adesso metti anche una mia foto da gospodina però!
RispondiEliminaincetul cucetul.. farò vedere a tutti con che macho mi hanno mandato!
Eliminamacho sì, ma leopardato...
RispondiEliminaVorrei far notare l'abbinamento lenzuola, copripiumone, federe che piuttosto che leopardato definirei bucolico/selvaggio (fa' tutto un altro effetto).
RispondiEliminaMeriii hai scritto sul foglio presenze -riposo-?!? e il tuo motto "lavurà lavurà" l'hai dimenticato in quel de milàn? :P un bacione, grazie del racconto, alla prossima puntata!
RispondiEliminavorrei esportare i miei detti "lucrà, lucrà", "reprosc" e altri ma visto che possono essere fraintesi anche in italia qui mi sto trattenendo, per ora! comunque se il "riposo" è sempre come quelli fatti finora forse è meglio lavorare!
EliminaChe poi lunedì non ci siamo mica tanto riposati :) bel post Mery c. un abbraccio
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