sabato 30 giugno 2012

Che rottura di ...gambe!

Ebbene no...non mi sono rotto le gambe, però in compenso me ne sono fatta ingessare una. Mi scuso con i lettori, però sapete, si fa di tutto per magari (e dico magari) far arrivare primo il coniglio della Nesquik moldavo in una corsa in powerpoint oppure per magari (e dico magari) vincere un concorso che non esiste, di cui non si conoscono le regole (o forse sono in qualche cassetto) e a cui non si sa di partecipare (epperò si può vincere!).
Ma senza dilungarmi troppo in considerazioni "dell'ochiane", mi hanno ingessato! Ci tengo a comunicarlo soprattutto perché mi da molto l'aria dell'eroe l'essere venuto in Moldova ed andare in giro con gesso e stampelle, quindi, visto che l'aria dell'eroe io ce l'ho raramente, sfrutto l'occasione. Sulle dinamiche dell'incidente ho già letto molte versioni discordanti sui maggiori siti di news online, per correttezza devo smentirne qualcuna. Intanto non è vero che ho colpito la traversa facendo una rovesciata alla Mark Lenders (vero Ben?), poi non è assolutamente vero che i campi da calcio moldavi sono i migliori del mondo (chiedere alla mia caviglia) e infine ci tengo a dire che non è vero che l'incidente è successo mentre stavo cercando di salvare 20 bambini di Orhei da un fiume in piena. L'incidente è successo mentre riuscivo a salvare 30 bambini di Orhei da un fiume in piena, se non ci credete qui ci sono le prove fotografiche:


Come potete vedere nel fiume non ci sono bambini perché li ho appena tratti in salvo.
Tralasciando il mio essere eroe in Moldova mi vorrei tornare a concentrare sul mio status di eroe in Italia, quindi eccomi a voi dopo la distorsione alla caviglia e successiva ingessatura:

Col sorriso sulle labbra nonostante l'indicibile dolore

Ma voi vi starete chiedendo: "Ma un deficiente del genere chi è che l'ha mandato a fare il servizio civile in Moldova?". E io non ve lo dico chi mi ci ha mandato, però vi vorrei dire perché ci sono voluto venire. Sono qui per questo:


A Orhei in questi giorni sono stati 10 volontari italiani, con 20 volontari moldavi, con un prete, una preotessa, 150 bambini al giorno e tanto tanto altro. Io e Mariaclaudia siamo stati lì, abbiamo dato una mano per quel che potevamo, abbiamo tradotto, abbiamo giocato, abbiamo scherzato, insomma ci siamo stati e abbiamo fatto la nostra parte. Ora il loro lavoro continuerà nel villaggio di Fetesti, io purtroppo me ne sono dovuto andare prima del dovuto (grazie buche moldave).
Sono sicuro che continueranno alla grande come hanno fatto fino ad adesso e voglio ringraziare tutti quelli che ci sono stati (in particolare i ragazzi di BIR) per avermi dato la possibilità di lavorare insieme e che io potessi dare il mio pezzettino. Finché ci saranno immolerò le mie gambe per voi!

P.S. Cantieristi moldavi preparatevi perché i prossimi che mi dovranno gasare così siete voi!

martedì 26 giugno 2012

Cantieristi strana gente

I 3 giorni di formazione per i cantieri sono andati. Tra Brusuglio e Rho, a Brhosuglio per gli amanti della sintesi, qualcuno ha urlato senza apparente motivo.



Forse perchè, in Africa lo si sa, i bianchi hanno la bocca grande e le orecchie piccole. Forse invece no, e il mio era solo un pretesto per segnalarvi il blog di Giovanni, che questa cosa l'ha raccontata.

domenica 10 giugno 2012

FANGO CONCHIGLIE E SPAZZATURA




Fango...

fango che ricopre le strade...fango che inonda le case...

fango che corre giù dalle colline.

Qualche ora di pioggia e il fango ha iniziato a scorrere e a coprire tutto quanto. Questa città, questo paese, è in continua emergenza. Ci si sveglia una mattina e un muro è crollato perché la collina ha rigurgitato troppo fango. Ci si sveglia una mattina e non puoi più uscire con la macchina perché un fiume ha deciso di deviare il suo corso e ha buttato giù il ponticello di fronte a casa lasciando sui lati un cumulo di spazzatura a farti da barricata.

Spazzatura … la città ne è piena.

Straborda dai fiumi quando piove, riempie i fiumi quando c’è siccità. Si accumula ai bordi delle strade e si mischia al fango. Una signora mette a posto le mercanzie della sua bancarella, disimballa delle confezioni e ne butta la plastica per terra. Una ragazzina sta mangiando delle patatine, le finisce e butta il pacchetto per terra. Un bimbo divora il suo mango e sputa buccia e nocciolo per terra. Per terra … dove se no?

Fango... fango... fango dappertutto.

Ma tu non lo sai che questo è dovuto al carbone con cui cucini e alla spazzatura che riempie i fiumi... no, non lo sai.

Senza alberi la terra non tiene e la tua casa si riempie di fango, ma tu come puoi saperlo? E’ più grande di te, è tutto più grande di te. E allora ci si adatta, e si reagisce man mano che le cose succedono: vivi alla giornata, non dice forse così anche il Vangelo? E quindi se il fango arriva e riempie tutto, pian piano lo toglieremo. E se butta giù un muro, un ponte, una casa...pian piano ricostruiremo.



Conchiglie...

montagne di conchiglie...grandi e piccole, in riva al mare gettate così.

Passiamo e da lontano sembrano montagne di sassi, curioso, ma nulla di che. Guardiamo meglio: conchiglie! Ci fermiamo e ci avviciniamo. Conchiglie enormi e stupende, rosa e bianche, vuote e sporche. Pian piano ci circondano un po’ di bambini e di adulti incuriositi, “Dei bianchi? Da queste parti? Cosa vorranno mai?”. Il villaggetto di pescatori è in subbuglio, dalle case ci osservano tutti. Loro mangiano l’interno della conchiglia, e della conchiglia non sanno che farsene. Decidiamo di raccoglierne un po’ per fare dei regali, abbiamo dei sacchetti e le mettiamo lì. Pian piano un bimbo segue il nostro esempio e ci mostra conchiglie ancora più belle che non avevamo notato sotto le altre, gli porgiamo il sacchetto e ce le infila dentro. Allora tutti gli altri bimbi si mettono a raccogliere e alla fine ci ritroviamo con un sacco di sacchetti pieni. Contenti del nostro bottino decidiamo di andarcene. I bimbi ci salutano senza chiederci niente, contenti di averci aiutato. Perfino la gente dalle case ci saluta senza chiedere niente. Per loro è un giorno diverso dal solito, sono già contenti di questo. Non hanno acqua, non hanno soldi, mangiano solo pesce e molluschi tutti i giorni. Ma non chiedono nulla. Sono abituati così. E quando si è abituati, ci si adatta, e si reagisce man mano che le cose succedono: vivi alla giornata, non dice forse così anche il Vangelo? Il mare porterà il tuo cibo, e se piove l’acqua arriverà...e se non piove si aspetterà.





Vivi alla giornata...certo, la Provvidenza esiste e ne sono certa. Vivere alla giornata aiuta in molte situazioni, aiuta a superare molti momenti difficili, aiuta a non preoccuparsi troppo del futuro. Aiuta a non disperarsi delle proprie condizioni, aiuta a sperare nella pioggia e ad accontentarsi del mollusco che si mangia per cena. Il Padre nostro che è nei cieli si prenderà cura di noi, valiamo certamente più di un passero o di un giglio nei campi. Ma non può fare tutto solo Lui, ci ha creati apposta. Noi siamo qua, e in qualche modo qualcosa facciamo. Bruciamo gli alberi e ci si riempiono di fango le case, buttiamo tutto per terra e i fiumi strabordano...bisogna guardare anche al domani. Bisogna preoccuparsi anche del domani. Lui c’è, e ci aiuta in modi per noi inaspettati. Questo è vero, ma noi dobbiamo muoverci verso di Lui. Questa gente non sa che può fare qualcosa per il proprio paese, non sa che basterebbe non buttare la cartaccia per migliorare, non sa che basterebbe organizzarsi per risolvere qualcosa. Questa è la difficilissima sfida che viviamo noi ogni giorno, cercare di ragionare con loro su come si può “fare qualcosa”. E non è facile perché qua vince il “vivi alla giornata” e il “tanto arriverà il bianco a mettere a posto questo paese”, e fargli capire che si possono prendere in mano le cose, partendo anche dal piccolo, è un compito arduo...se non quasi impossibile. Eppure qualche spiraglio si vede, qualche haitiano con una minima coscienza civica che vuole aiutarci a convincere gli altri, qualche mamma che insegna al proprio figlio a non buttare le carte per terra, qualcuno che decide di darsi da fare per cambiare la mentalità di questo paese... e su questi vogliamo puntare, su questi vogliamo scommettere.

E andiamo avanti, così … aspettando che arrivi il momento giusto in cui il “vivi alla giornata” viene rimpiazzato dal “progettiamo il nostro sviluppo”, e in quei momenti riusciamo a vedere un futuro per questo paese.