Gaza non propriamente in prima pagina!
Premessa
Si sa che i media nostrani sono sempre un po’ riservati nel
parlar di “cose lontane” per umiltà, poca conoscenza o semplicemente perché i
corrispondenti sono un lusso e costano e oggigiorno le notizie fanno fatica a
pagarsi… Quindi prima di addentrarci in questa selva oscura di dichiarazioni
dei vari potenti di turno circa quanto sta succedendo in Medio Oriente, riportiamo
oggi (data astrale 19 novembre 2012) ciò che viene titolata
come prima notizia sulle Home Page dei principali quotidiani nazionali.
La Stampa, La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Giornale,
Libero, Il Messaggero, il Fatto Quotidiano, Il Sole 24 ore
Sequestro
Spinelli: il cassiere di Berlusconi
rapito per alcune ore nella notte tra il 15 e il 16 ottobre, per un dossier che
potrebbe ribaltare la sentenza Lodo Mondadori...! Gli indagati avrebbero chiesto
come estorsione 35 milioni di € in cambio di carte importanti per Berlusconi
contro De Benedetti.
Chi apre su Gaza e la nuova guerra in Medio Oriente sono “il diavolo e l’acqua santa”: Il Manifesto e Avvenire.
Non è per stilare una classifica ma solo per registrare un dato di fatto. La notizia dei bombardamenti su Gaza e Israele viene citata da tutti come seconda, terza o più giù, e se si va a leggere nelle rispettive pagine degli Esteri la troviamo. Ma in che modo? E cosa si sottolinea?
Tutti cercano di descrivere la complessa situazione e per non rischiare di essere di parte quello che ci vuole è una bella equidistanza che convinca i lettori da che parte sta il
male e da quale il bene. Quasi mai l’operazione riesce a ricordare quali siano i
diritti e doveri di ciascuno!
In modalità random sottolineiamo e commentiamo le interessanti dichiarazioni di “autorevoli” esponenti
della politica internazionale, lasciando a ciascuno la
riflessione sull'opportunità delle stesse. Noi speriamo siano frutti di errori di traduzione...
N. d. A. Alcune meriterebbero di essere segnalate su un
blog leggermente satirico come Spinoza!
da Il Corriere della Sera
«Hamas apre il fuoco dalle aree civili e colpisce la propria
gente». Per Catherine Ashton, Alto
Rappresentante per la Politica Estera dell'Ue, serve «una soluzione a lungo
termine che assicuri pace e sicurezza alla gente che vive in quella zona». Quanto è lungo il termine? Quale zona?
Mentre Terzi, il Ministro degli Esteri Italiano, annuncia che «ci sono
le premesse perchè si arrivi a una tregua nelle prossime ore», ma Israele può
«autolimitare la sua forza solo se c'è sicurezza assoluta che i lanci di
missili non si ripetano».
Autolimitare? Forse
bombardando a giorni alterni così il PM10 delle polveri sottili non aumenta...
ISRAELE - Mentre le offensive continuano, secondo un
sondaggio del quotidiano Haaretz, l'84% degli israeliani appoggia l'operazione
«Colonna di nuvola», contro un 12% che la rifiuta. A schierarsi per un attacco
via terra su Gaza è solamente il 30% del campione di israeliani consultato dal
giornale, mentre il 39% intende continuare solo con gli attacchi aerei. Intanto per
il figlio di Sharon, Gilad, bisognerebbe radere al suolo tutta Gaza. Perché
«gli americani non si sono fermati a Hiroshima: i giapponesi non si stavano
arrendendo abbastanza in fretta, così hanno colpito anche Nagasaki».
Certo sarebbe
interessante sentire il parere dei Giapponesi, ma la storia non la
scrive chi perde la guerra...
da La Stampa
Rasmussen, Segretario Generale della Nato: «Sono molto
preoccupato per l’escalation» a Gaza, dove da una parte «gli attacchi contro
Israele devono cessare» e dall’altra «la comunità internazionale si aspetta che
Israele mostri moderazione».
Forse "modearazione" significa:
"Ragazzi, l’accordo è semplice:
basta razzi. E noi sganciamo ordigni light".
Ban Ki-moon ha parlato mentre era diretto per Il Cairo dove si unirà ai colloqui in corso per una possibile tregua. Il Segretario delle Nazioni Unite ha lanciato un appello per
un cessate il fuoco immediato.Certo che se ci si mette anche l’Onu a lanciare qualcosa… Provare a stare un po’ fermi ed azionare solo il cervello?
da Il Giornale
Un comunicato del portavoce militare israeliano traccia una sorta di riassunto dell'operazione "Colonna di nuvola": "L'aviazione israeliana ha colpito 1.350 "siti terroristici". Nella notte ne sono stati centrati 80: fra questi rampe sotterranee di lanci di razzi; tunnel utilizzati a fini terroristici; basi di addestramento e cellule impegnate nel lancio di razzi".
Oltre ad un certo numero di
civili che abitano in quei quartieri… Con tutto lo spazio e la terra che
ci sono a Gaza dove poter sopravvivere! A proposito, ma l’operazione non si chiamava “pilastro di difesa”?
Gli emissari della Lega Araba
saranno domani a Gaza, mentre ieri Laurent Fabius, il Ministro degli Esteri francese, ha incontrato Netanyahu: «La guerra deve essere evitata», ha detto.
Quello che la comunità internazionale cerca in queste ore di evitare è
un'offensiva di terra israeliana.
Oui, bien sûr, la guerre doit être évitée, les
bombardements sont une autre chose...!
Ieri il Presidente americano Obama,
pur difendendo il diritto d'Israele a difendersi dal lancio di razzi, ha
detto che un'incursione di terra rischia di gonfiare il numero delle vittime.
William Hague è andato oltre. Anche il Ministro degli Esteri britannico ha
rinnovato il proprio sostegno a Israele per poi però ricordare che un'invasione
costerebbe al governo di Netanyahu l'appoggio internazionale.
Certo che il rischio di “gonfiare” il numero delle vittime è troppo
anche per un Premio Nobel della Pace!
da Libero
Il quotidiano Haaretz sottolinea che l’operazione «Pilastro
di Difesa» può aprire la strada ai raid contro i siti atomici iraniani anche se
sul piano militare si tratta di operazioni molto diverse tra loro. Il rischio è
semmai che una lunga battaglia a Gaza (il comando israeliano ha avvertito la
popolazione di prepararsi ad almeno sette settimane di guerra) allarghi il
conflitto all’Egitto, agli Hezbollah libanesi o allo stesso Iran. Uno scenario
che infuocherebbe il Medio Oriente facendo quasi dimenticare la guerra civile
siriana ma che potrebbe concretizzarsi solo se Washington si smarcasse dall’alleanza
storica con Israele. Forse proprio per questo la Jihad Islamica palestinese non
crede che gli israeliani facciano sul serio e valuta la minaccia di un assalto
a Gaza e il richiamo dei riservisti. «Azioni di guerra psicologica», come ha
detto Ahmad al Mudallal all'agenzia iraniana Fars. «Non vorremo entrare a Gaza
ma lo faremo se nelle prossime 24-36 ore saranno lanciati altri razzi contro di
noi», ha dichiarato invece alla CNN il Vice Ministro degli Esteri israeliano,
Danny Ayalon. Presto vedremo chi sta bluffando.
Ci risiamo. Non si chiama “colonna di nuvola”. Il Mossad poteva chiamarla "guerra"... Quanto ad
umorismo quelli dei servizi si dimostrano original yiddish!
Meno male che si sono organizzati in sole sette settimane di guerra;
nel frattempo aspettiamo di vedere chi bluffa!
Vedo difficile parlare sempre e solo di legittima difesa, ritorsioni, diritti e mai parlare di accettare l’altro. Se si fa di tutto per convincere la propria opinione pubblica che il male sta solo dall’altra parte, prima o poi tutti ci crederanno e allora sarà solo arrivato il tempo di scegliere su quale fronte combattere. Forse è quello che potrebbe evitare una “fantomatica” Comunità Internazionale, che, invece di calcolare le opportunità di real politik, dovrebbe solo guardare all’unica opportunità che ci compete: quella di cercare in ogni modo di umanizzare le vite di ciascuno perché la pace e la salvezza riguardano tutti noi oppure sarà solo questione di tempo e il vento farà il suo giro!
Per tutti noi forse vale la pena di questi tempi rileggere il discorso per
la festa di Sant'Ambrogio fatto nel 2001 dall’allora Cardinale Carlo Maria Martini su terrorismo, ritorsione, legittima
difesa, guerra e pace.
Alberto
Tanto per continuare a riflettere... nel silenzio con le immagini.
RispondiEliminahttp://www.boston.com/bigpicture/2012/11/israel_-_gaza_conflict.html