venerdì 14 settembre 2012

PENSIERI SCOMPOSTI

Libano, 2012
 
 
ACROSTICI (Il migliore!!)
 
LINGUA:
L’
Iniziativa
Nasce
Guardando
Un
Altro
 
 
PULL!!!!!

Una variante di palla guerra in cui si i bambini si divertono a richiamarti in vita.
Autore insieme a calcio di risate, corse, cadute, lividi e sbucciature piacevoli.
 

MALGASHE
 
Del tutto inaspettato.
Un piccolo pensiero frutto del lavoro di mani e cuore.
Grazie.
 

THE SHELTER IS THE STORY…. IS OUR STORY
 
Everyone has his own path in life
No matter where he goes
since each of us brings with himself
a piece of the other…
 
 
IL CAMPO
 
Destinazione.. Dbayeh!!
Scaricati giù dal taxi.
Appesantiti da borse e borsoni delle due settimane precedenti.
Sotto il sole insistente e cocente.
Affaticati dalla salita, iniziavamo a scorgere la prossima meta e nella mia mente risuonavano le parole lette qualche giorno prima tra le pagine di un libro dal titolo "Beirut I love You" di Zena El khalil e trovavano conferma nell’immagini materializzatesi davanti ai miei occhi:
"Vidi l’emarginazione dei campi profughi palestinesi. Vidi come la gente voleva dimenticarsi di loro". E ancora: "Di loro il governo non si occupava. Rifiutava di riconoscerli, rifiutava di garantirgli i servizi sociali. Limitava le loro possibilità di lavoro e di ottenere la cittadinanza. E ora stanno là, in quelle prigioni chiamate «campi», senza identità senza speranza, senza futuro, senza elettricità, senz’acqua, senza scuole, senz’aria buona e sotto un minuscolo pezzo di cielo.
Stanno semplicemente ad aspettare e sperare di far ritorno un giorno in patria. Ci sono ormai diverse generazioni di bambini nati proprio qui in Libano. Vivono nello squallore e nella povertà ma i loro cuori fremono d’orgoglio, e credono fermamente che la permanenza nei campi sia provvisoria…"

 
IL TRAFFICO
 
"Nessun problema, ma non ho mai capito perché per prima cosa hanno messo i semafori. Cercano di prendere in giro i turisti occidentali? Vogliono farli sentire sicuri e incoraggiarli a venire solo per il fatto che abbiamo i semafori? Ricordo quando non li avevamo, non è cambiato granché da allora".

Nessun problema, nemmeno per le fermate del pullman fatiscenti.

Al ciglio dell’autostrada. Bloccati da un semplice cenno di mano e svelta scavalcata di guard rail.
 
 
 
MLEETA _ MUSEO RESISTENZA
"In quell’estate 2006, ci siamo sfidati a chi cedeva per primo.
Io mi sono rifiutata di abbandonare la mia città che stavano distruggendo, e loro si sono rifiutati di lasciarmi dormire. Era una battaglia a chi avrebbe resistito più a lungo.
La guerra finì all’improvviso come era cominciata.
E’ davvero sconcertante come sia facile iniziare e terminare una cosa complicata come la guerra.
In fondo, è nelle mani di pochissime persone. Pochissime persone che hanno il potere di determinare il destino e il corso della sua vita".
 
BEIRUT _ frasi alla rinfusa
 
Si ricostruisce una giungla di cemento, si cancella la guerra.
Città ancestrale e contemporanea al contempo in continua metamorfosi…
Brani urbani che resistono ai conflitti e se ammutinati dalla guerra, immediatamente costruiti e ricostruiti.
Fascino e contraddizione.
O meglio, fascino che vince la contraddizione..

 
ORA.
Mancate.
 
Ilaria


Nessun commento:

Posta un commento