venerdì 21 settembre 2012

UN PO' UN POST



Un post in ritardo....
viene dal Medio Oriente, è normale...
un post non in ritardo non può essere un vero post Giordano!












Un post a caso...

un po' come la vita qui...
si va all'ispirazione del momento
foto sparse per il post
per rendere l’idea di come scorre il tempo qui
che non è lineare ma pare in modalità riproduzione casuale da playlist youtube
non sai mai quello che avverrà dopo
l’unica cosa che è certa è che probabilmente non accadrà quello che pensi possa succedere

Un post inshallah
che significa "se Dio vuole"
riferendosi a qualcosa che accadrà in un arco di tempo che varia da verundicimila anni luce nel futuro ai 3 secondi successivi.
Inshallah è l'unica risposta che qui pare avere un senso logico.
Il massimo è stato " mi passi la penna please?" "inshallah"
la penna è rimasta al suo posto... Dio non ha voluto...
nessuno mi aveva ancora spiegato che è anche un modo carino e molto educato per dire "ma muori"

Un post che è tutto quello che sono stati i cantieri.... un po' in ritardo ad aspettare sotto il sole, mani in mano, facce ormai rassegnate... 

un po' a caso a cercare, a girare, a chiacchierare, a procacciarci i dolci, il pane e i polletti per la cena, a preparare distribuzioni di vestiti per i profughi siriani senza avere istruzioni chiare sul come farlo, ad attendere quello che non sarebbe mai successo, a fare ramadan anche noi per caso… 

Un po' inshallah, che era la risposta che di solito si otteneva, utilizzata nei mille sensi che la caratterizzano e che variano dal " ma che ne so io?????????????? ", al " Dio è grande, provvederà" , all’ovviamente immancabile “ma muori”.....

Ci sarebbero altre cento cose da dire su questi cantieri, ma questo post è anche un po’ svogliato, impiastricciato di calura estiva giordana, quella che ti succhia le energie ... Quindi scusateci se non ci dilunghiamo in racconti prolissi ma è inutile perdersi in parole! L’unica cose che rimane da aggiungere su questi cantieri è che anche se svogliati, inshallah, a caso e perennamente in ritardo, sono anche stati dei cantieri hamdulillah, che significa grazie a Dio … perché sì, questo è anche un post un po’ hamdulillah!

grazie a dio che sono finiti? No, assolutamente no…



Avete presente quando vi ingozzate di cibo per le feste comandate e poi siete così pieni di tutte le possibili varietà di pietanze che l’unica cosa che riuscite a fare è accasciarvi sulla sedia slacciando i bottoni dei pantaloni? Ecco, qua quando uno è così pieno esclama soddisfatto “hamdulillah”….
Tre settimane fatte di voci, colori, suoni, giochi, incontri, passeggiate, lune piene, deserto e mare, narghilè e succhi di frutta, notti tirate tardi, canti e chitarre, domande e risposte, pensieri e sensazioni, profumi e tanfi,  delusioni e soddisfazioni, difficoltà e fatica, sorrisi di bambini e sguardi di anziani, donne velate e uomini in tunica, campi profughi e scuole estive, visite e giochi, tre settimane che sono state un vortice, un’abbuffata di vita condensata, che in parte è ancora ferma sullo stomaco …

Ecco avrò messo su un kilo! Ma di conoscenza, di tolleranza guadagnata, di sorrisi, di abbracci, di storie di vita da poter raccontare, di avventure esilaranti e di mille e mille altre cose … i pantaloni stringono e sposto il buco alla cintura … hamdulillah, altro da dire non rimane








1 commento:

  1. Grazie Cri!
    Mi accorgo che si fa veramente fatica a raccontare realmente il nostro cantiere, le parole sembrano non bastare, non riescono a trasmettere veramente ciò che abbiamo vissuto... grazie per averle trovate anche per noi!

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