lunedì 6 agosto 2012

UNA SOLA BOCCA, DUE ORECCHI

Avere nelle scarpe la voglia di andare, avere negli occhi la voglia di guardare, avere nel cuore la voglia di amare, avere nella gola la voglia di gridare e invece restare prigionieri di un mondo che ci lascia soltanto sognare, solo sognare…”.

Si gioca

Le parole di questa canzone ci toccano profondamente, ma è vero che riusciamo ad uscire dalle celle dove siamo rinchiusi solo sognando? Fernando ci ha spronati a prendere in mano la lima per rompere queste catene che ci tengono legati al mondo di inutilità e superficialità. Come? Prendendo il largo per far cessare quel formicolio che sentiamo nei nostri piedi rinchiusi nelle scarpe. Abbiamo rincorso Checco con il suo corpo magrolino e Sara con le sue belle guanciotte per Piazza Santa Maria Novella tra un gioco e l’altro, tra gli sguardi dei turisti. Abbiamo riscoperto cosa significhi correre scalzi grazie a Rocco, Martin, Angelica, Cristian che vivono emarginati dalla società in un campo rom. Sembra che sotto i loro piedi abbiano una speciale gomma che non gli faccia mai sentire dolore. Potremmo prendere questa “gomma” per cancellare tutte quelle cose che nel nostro mondo ci abbagliano facendoci distogliere l’ attenzione dai veri valori. Siamo attratti dalle stupidaggini dorate che alla fine non ci lasciano nulla se non un vestito o un paio di scarpe in più nell’armadio. Smettiamola di rincorrere mode e costumi… I nostri occhi hanno incontrato occhi che hanno voglia di esplorare, imparare, cambiare, avere una seconda opportunità, sguardi di gioia, di dolore, di ringraziamento. Occhioni giganti come quelli di Checco, nerissimi come quelli di Claudio e piccoli come quelli di Rocco. Utilizziamo questa “gomma” per cancellare quei brutti stereotipi che la società ammalata vuole trasmetterci a tutti i costi. Abbiamo incontrato stili di vita diversi dal nostro, ma persone come noi con nel cuore tanto amore da dare e da ricevere. Anche da noi. Impariamo da Makia e Liliana a urlare ai giovani come noi di avere il coraggio di entrare dalle porte strette, che ci costano più sacrifici, ma che ci regaleranno molto di più di quello che quotidianamente possiamo trovare imboccando porte spalancate. Impariamo ad ascoltare di più e a parlare di meno. Una bocca e due orecchi il Signore ci ha donato, un motivo ci sarà…

Operazione piazza occupata..

Siamo di ritorno per Milano con una voglia ancora più grande di continuare a trasmettere ciò che abbiamo dato facendo tesoro di quanto abbiamo ricevuto.

Daniele

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